Ci aiuti a costruire un ponte con i tuoi tweet? Un ponte molto particolare, che dall’arte conduca al disagio e ai disturbi della mente, per comprenderli meglio e avvicinarci a chi ne soffre, talvolta noi stessi.
Per farlo, ti chiediamo di usare l’hashtag #tmente e commentare con uno o più tweet un romanzo o una poesia, oppure un dipinto, una fotografia, un fumetto, un brano musicale, una qualsiasi opera d’arte dove si trovi espressa una forma di disagio psichico, raccontandoci i pensieri e le sensazioni che suscitano in te. Abbiamo a disposizione l’intera settimana dal 13 al 20 aprile, una settimana in cui la sofferenza e la partecipazione alla sofferenza altrui sono in primo piano.
Perché parlare di disagio psichico e disturbi mentali?
“L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che i disturbi mentali siano ai primi posti come carico di sofferenze e di disabilità per la popolazione e che tendano all’aumento nei paesi industrializzati. In uno studio recente è risultato che in Italia poco meno del 10% della popolazione soffre, nell’arco di un anno, di uno dei disturbi mentali più frequenti, quali depressione ed ansia; inoltre poco meno dell’1% della popolazione soffre di disturbi meno frequenti, più difficili da capire e spesso più gravi”. I disturbi mentali sono tuttavia curabili e nella maggior parte dei casi guaribili.
Perché un ponte tra arte e disagio?
“Non c’è grande opera letteraria che non si sia lasciata prendere da gradi diversi di turbamento e di lacerazione” (Giulio Ferroni, Il turbamento e la scrittura).
“Il linguaggio [della letteratura], solo apparentemente poetico, ci offre istantaneamente la dimensione psicologica e anche clinica (sì, anche clinica) della follia” e costituisce così una straordinaria opportunità affinché la psichiatria divenga “scienza umana, psichiatria dell’interiorità, psichiatria che si confronta con l’angoscia e la tristezza, con la disperazione e con il dolore indicibile dell’anima in un atteggiamento di condivisione intensa ed umanissima” (Eugenio Borgna, Il turbamento e la scrittura ).
“La mente umana è modellata dalle storie” (Jonathan Gottschal, The storytelling animal)
“Tutti gli uomini eccezionali, nell’attività filosofica o politica, artistica o letteraria, hanno un temperamento melanconico, alcuni a tal punto da essere persino affetti dagli stati patologici che ne derivano” (Aristotele, Problemata, libro XXX 1 citato nell’ introduzione a R.Klibansky, E.Panofsky, F.Saxl Saturno e la malinconia)
Da analoghe considerazioni scaturisce anche la medicina narrativa , il cui modello concettuale, Narrative-Based Medicine (NBM), sviluppato presso l’Harvard Medical School da B.J. Good, è bene illustrato dal sito dell’associazione H.story, cui si devono splendide iniziative di medicina narrativa in Italia.
Come incantevolmente ci racconta poi Mauro Pellegrini , alias DrDedalo, J.Hillman parlava già nel 1983 nel suo “Storie che curano” ” di quanto sia importante curare non tanto il paziente quanto la storia che questi racconta su se stesso”. poiché si può dire,- prosegue ancora Pellegrini, parafrasando Oliver Sacks,” che è la “verità narrativa ” più che quella “storica” che modella la nostra impressione del mondo”.
Per tutto questo, la letteratura può integrare la psichiatria compensando la sempre più inflazionata tendenza alla mera – seppure necessaria – catalogazione dei disturbi psichici.
Perché turbata.mente
Sulla base di tali presupposti la nostra associazione umana.mente ha da tempo dato vita a narrativa.mente : una pagina web dove sono pubblicati brevi commenti a opere letterarie che ci avvicinino in modo originale a un disturbo mentale e ai meccanismi che vi operano. Puoi inviare anche tu, se vuoi, una breve recensione (2500 caratteri) a castigliego@me.com
turbata.mente è una nuova iniziativa nata con l’intento di approfondire e sviluppare il nesso tra arte e disagio.
Non si tratta di mistificare la follia, né di contrapporre il sentimento alla ragione, ma di integrare scienze naturali e saperi umanistici per meglio comprendere le persone che soffrono di disturbi mentali, sconfiggere lo stigma e i pregiudizi che ancora li avvolgono, incentivare la fiducia nelle risorse che ognuno di noi porta con sé, far conoscere i progressi della scienza per la cura e la guarigione.
Un sentitissimo grazie a #Atry @atrapurpurea , Francesca Chiusaroli @FChiusaroli , Sergio De Rosa @eucromia, Giovanni Fanfoni @GiovanniFanfoni , Elisa Lucchesi @IsaInghirami
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